martedì 28 febbraio 2012

La Perplessa ha di che riflettere.

"C'è di che riflettere".
Le briciole, lasciamole agli uccellini, noi siamo Lupe, Leonesse, puntiamo un po' più in alto.
In ogni campo.
Perché c'è qualcosa di ancestrale che ci dice di non esagerare con le nostre ambizioni, di accontentarci, di scegliere o una cosa o l'altra.
L'amore o il sesso.
Il quieto vivere o la realizzazione piena.
La carriera professionale o la famiglia.
E via così, per ore.
Ma non siamo nate per accontentarci.
E attenzione, non sto facendo un discorso filofemminista, che a mio parere, il femminismo è già di per sé un'ammissione di bisogno di veder riconosciuti diritti che in quanto tali, sono già nostri.
Dico soltanto che alle volte manca solo qualcosa e la società, l'uomo di turno, la famiglia, il capo, diventano l'alibi perfetto per concederci di non rischiare.
Io non mi accontento.
Io non mi nascondo.
Se quello che ho deciso non arriva, la responsabilità è mia.
Ed essendo io la causa, sarò anche l'effetto.
Impossibile è una parola.Un concetto.
Nulla di più.
Se ciò che hai non ti sta bene, cambia.
Se ciò che ricevi non è ciò che vuoi, cambia.
Cosa?
Te.
E qui concludo.
Solo perché ho sonno.

Riprenderò.
Perché su tutto ciò, c'è di che riflettere porcamiseria!!!
LaPerplessachenoncistaennochenoncista!

giovedì 16 febbraio 2012

La Perplessa..perplessa.

Ah bè, fiu!!
Meno male và!
Belen ce le aveva le mutande!!!!
Ora sì posso andare a letto serena.

Ma possibile che funzionino così bene le "armi di distrazione di massa"?!

C'è di che perplimersi.
E io, per coerenza, mi perplimo!
LaPerplessacidaeperplessa.

sabato 4 febbraio 2012

La Perplessa e la dieta.A breve.Ma non ancora.

Qualche giorno fa, e chi ha una pagina facebook ben lo sa, ha iniziato a nevicare.
La Perplessa si trovava in quel momento, alla Magione, il suo luogo di lavoro.
Naso incollato ai vetri monitorava costantemente la quantità dei fiocchi che si depositavano a terra, semplicemente perché è una cagna se si tratta di guidare in condizioni atmosferiche che prevedono ghiaccio e neve.
Le sudano le mani, frena anche da ferma solo perché sa che non deve frenare.
Decide quindi di farsi venire a prendere.Qualche anima pia guiderà la sua macchina.
E già che ci siamo, accompagnami anche al supermercato così che io possa poi andare in lieto letargo.
Ebbene.
In vista dell'inizio della dieta, previsto per lunedì 6 febbraio, La Perplessa riempie il cestello di tutte le più immonde schifezze e prelibatezze, di quelle che le mangi e PAM, in automatico ti riempi di brufoli.
Obiettivo successivo: ingurgitare tutto, confezioni comprese, così da non aver tentazioni da lunedì.
Obiettivo raggiunto.
Bottiglia di Martini bianco assorbito grazie a comoda flebo.
Ogni mattina colazione con caffè-latte addolcito da sei/sette cucchiaini di zucchero, bianco per l'occasione e brioches alla crema (mai comprate prima d'ora).
Cioccolato con nocciole ingurgitato con imbuto.
Pasta a badilate.
Nero d'avola a fiumi.
Mille volte giapponese.



Ora La Perplessa è Vanna Marchi.Con i brufoli.
Ma la Casina è in regola.
Vuota.Ma in regola.
E la dieta è oggi giunta tramite mail.
Bene.
A noi due.Tre..per l'occasione.Il sacrificio alimentare della settimana non permette alla Perplessa di sentirsi una sola persona.
Nel mentre: nevica, si studia, si ride, si piange, ci si domanda "ce la farò?!" e non ci si risponde ché sì, certo che ce la si farà.
Nulla di nuovo.
Tutto uguale, tutto diverso.
Tipo le unghie.
La Perplessa ha le unghie.Ce l'ha fatta.Ancora.Vediamo quanto dura!
LaPerplessquasidietizzata.