giovedì 26 gennaio 2012

La Perplessa e la quotidianità.

Agenda perennemente in mano, in continua fase di aggiornamento.
Nell'altra mano, il telefono, perennemente squillante.
Ci si aspetterebbe di veder apparire un'affascinante Donna manager in tailleur e decoltè, una 24 ore di pelle contenente l'ultimo modello Mac.
E invece..
Eccola avanzare.
Pneumatici da neve montati.
Sulla faccia però.
Con la viva speranza di non doverli tenere fino ad aprile.

Occhi piccoli, stretti a fessura e colorito giallo-verdastro o grigio-giallognolo a seconda della temperatura.
Potrebbe preparare gnocchi di riso in salsa di soia o comprare un bar.
Pancia che precede.
Prima arriva lei, poi giunge trascinandosi, arrancando poco elegantemente un corpo sfatto, nascosto sotto a svariati strati di vestiti ,che non sa da voi, ma qui tra neve chimica, ghiaccio, nebbia, fino a pochi giorni fa,pareva d'essere a Narnia.
Speriamo non compaia Omar Sharif.
O perlomeno, che non parli.

Ecco.
Quella betoniera cromaticamente malassortita, è La Perplessa.
Gonfia di impegni e di ritenzione idrica.
Frigorifero vuoto.
Per tre sere di fila fagioli in scatola e tonno al naturale.
A breve diventerà Bud Spencer.
E anche qui, speriamo che non arrivi Terence Hill vestito da prete.



Dopo un inizio d'anno costellato di litigi furibondi, ospedali, vizi e stravizi, si ritrova ora alle prese con la quotidianità.
Tra cui: dare due esami preparandoli in tempi rapidissimi.
Nulla di nuovo.
Non fosse che uno di questi prevede lo studio di un libro che correla l'attaccamente madre-figlio ai legami d'attacamento che si vivranno poi in relazioni adulti.

Pronti via ecco le variabili essenziali per poter definire "storia d'amore" una relazione.
E pronti via ecco che La Perplessa si ritrova a rovesciar badilate di cioccolata calda sulle pagine irritando la parte perfezionista e bacchettona di sé e provando tenerezza per quella Bridgettiana.
La Perplessa rabbrividisce nel leggere che quello che definiamo "amore" non è altro che una spinta adattiva tesa alla riproduzione, che siamo tutti dei beceri egocentrici che hanno come fine ultimo avere mille e più piccoli cloni sparsi per il mondo, che nella ricerca del partner incosciamente diventiamo delle Mara Maionchi e dei Morgan (chissà com'è che gli uomini ne escon sempre meglio..) che selezionano accuratamente il soggetto che al meglio potrà rendere la nostra opera d'arte una vera opera d'arte e non un manufatto made in china. 
E la cosa peggiore è che gli uomini, una volta che noi avremo svolto il nostro compito tra urla prima di piacere (o recitando una parte che dovrebbe minimo farci entrare di diritto alle candidature all'oscar..) poi di dolore, man mano che noi ci incartapecoriremo e le nostre tette subiranno le leggi della gravità, si sentiranno attratti dalle donne più giovani e belle, per una inconscia attrazione costante verso la meglio candidata alla procreazione.
Mbé!
Sono pure giustificati.


LaPerplessbetonierzitellante.

4 commenti:

  1. Hai visto?!?!
    Ah!!Nervi!!!
    Credo sia andata così: smanettando nel tentativo di fare non so cosa, devo aver cancellato.
    Stessa sorte ad alcune bozze che avevo in cantiere.
    Ovviamente nessuna voglia di riscriverli.

    Son ben impedita.Imparerò.. anche se fin qui.. blogspot mi sta deprimendo.

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  2. Ciau! Ci sono anche io a leggerti da oggi! Non demordere...

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