giovedì 30 agosto 2012

La Perplessa e Poppea.

Cara Poppea,
mi piacevi.
Il tuo nome, sarò di parte, ma di dava sicurezza.
Ma stanotte, ora che sei qui, ho cambiato idea.
Ridammi la frigida Beatrice che diceva "Vengo!Vengo!" e invece mentiva.Da buona femmina.
Perché stanotte, mi stai facendo sentire una bambina persa, mi stai facendo sentire sola e indifesa ed è una sensazione tremenda, orrenda.
Non mi piace.

Non la voglio.
Mi stai facendo odiare il fatto di vivere sola.

Mi stai facendo piangere e pensare che in fondo in fondo, mi piace l'idea di avere qualcuno accanto.
Qualcuno a cui telefonare per sapere come si fa a far tornare la luce qualora dovesse saltare e non tornare da sé. In via preventiva.
O qualcuno da svegliare perché mi abbracci e ridendo mi dica che è un temporale, nulla di più, che non devo aver paura.
Qualcuno che domattina mi sorrida e mi baci.
Un petto a cui appoggiarmi per dormire, un cuore accanto al mio.
Mi stai facendo sentire nostalgia e mancanza.
Mi stai facendo avvertire quel vuoto, quello che avverto meno quando corro da un impegno all'altro o quando sto china sui libri tutta la notte.
Sei solo un temporale, e te ne andrai.
Ma forse io, avrò paura ancora per un po'.
Non dei tuoni e dei lampi, perché quelli, domattina faranno meno effetto, nulla possono.
Ma che arrivi un'altra notte come questa.
Che dire cara Poppea?

Lasciami dormire un pochino, a queste cose non voglio pensare, non ora, non così.
In questa notte di luci, antifurti, buio, solitudine densa e tuoni .. troppo vicini al cuore.



giovedì 23 agosto 2012

La Perplessa e l'acidità anticiclonica.

Dopo mesi di assenza La Perplessa torna al blog e che fa?!
Scrive un post acido, antipatico, insopportabile, sgrezzo, lessicalmente e grammaticalmente osceno.
Sì perché caro Lucifero, Caronte, Giampiero, Marcello o come diavolo ti chiami.
S'è capito.
Sei il più fico degli anticicloni, o cosa diavolo sei, che abbiamo mai subito.
Ora però, cortesemente, vaiarompereicoglionidaun'altra parte.
E guai a te se mandi tuo fratello più piccolo sai?!
Che già ti vedo fare il bullo lassù.

La Perplessa è alla terza o forse quarta notte insonne e sì, inizia ad accusare il colpo.
Non che solitamente dorma otto sane ore, ma santoiddio, così è troppo anche per lei.
In queste notti ha passato in rassegna tutto ciò che la perplime ultimamente.
E due sono gli argomenti in cima alla top mille.
1) Gli stivali texani in pieno agosto.
2) Chi è in vacanza e feisbucca tutto ciò che fa.

E' vero che "De gustibus non disputandum est" ma a tutto c'è un limite.
Ora, io mi domando (sì, in prima persona); ci sono centoventisei gradi all'ombra, quando sali in macchina guidi in posizione imbecille per evitare di ustionarti la schiena, siamo ormai privi di impronte digitali perché il volante - a meno che tu non voglia finire dritta nella siepe del vicino- lo devi toccare in qualche modo.
Ci sono zanzare incattivite nere che ti pungono per dispetto, per sfogare l'isteria mica per nutrirsi.
La gente si tuffa nei tombini alla ricerca di ristoro e tu, sì, dico proprio a te, giri con gli stivali?!
Partendo dal presupposto che sono una delle cose più antiestetiche mai viste negli ultimi 40 anni, a pari forse, e ripeto forse, con le spalline e i mocassini viola, tralasciando l'estetica che il diritto alla soggettività sta mietendo vittime dall'Europa all'Asia, io vorrei essere una mosca per vedere cosa succede quando la sera rientri a casa.

Mi immagino la coinquilina di turno, la mamma o (ediononvogliasantocielocheorrore) il fidanzato obbligati a sfilarti quegli stivali dai piedi.
Perché non mi venire a raccontare che non ci sudi lì dentro eh?!
Che non hai i piedi gonfi come due angurie alla sera.
Non me lo dire sai?!
E una volta tolti?Una nube verdastra invade la casa, il gatto scappa verso la cassetta che sai com'è, non profuma di viole ma è pur sempre roba sua.
Ma non ce l'hai un po' di cuore?!Ma non ti dispiace per quella povera bestiola o per tua mamma che ancora agonizza sul tappeto ché il rinculo l'ha sdraiata lì dov'era?

E arriviamo al punto due.
Sarà che io non mi sono mossa dalla città.
Sarà che feisbucc lo apro spesso, sarà che ti pare ma: tu, che sei in vacanza e puoi goderti il mare, la montagna, la collina o quello che la busta paga ti ha concesso, ma perché?!
Perché passi la giornata su feisbucc?

Posso capire la capatina giornaliera, lo stato, il commento, la foto.
Ma non ogni sei secondi.
Ho visto persone registrarsi ad ogni passo, postare foto di tutto quello che hanno mangiato.
Che anche lì: se sei in Thailandia e stai mangiando un elefante arrosto o in salmì ha senso e anzi, magari ti ringrazio pure perché vedo qualcosa di nuovo e curioso.
Ma se sei in Liguria e stai mangiando una coppetta fiordilatte e puffo, perché?!Perché devi mettere la foto?!


Bon.
La Perplessa domani cambia nome al blog: L'acida insonne arrogante.
Suona bene!
LaPerplessacidainsonnearrogante