giovedì 20 dicembre 2012

La Perplessa e l'inizio. No la fine, l'inizio.

Domani non finisce il mondo.
Lo sa La Perplessa, lo sapete voi e lo sanno pure quelli che da un mese infestano i social network con battute, pessime, sulla profezia Maya di cui, peraltro, non sanno una beata.

Comunque sia, l'inconscio della Perplessa deve aver captato e immagazzinato qualcosa ché stanotte ha fatto il solito sogno. 
Ogni tot, La Perplessa sogna di essere su un aereo.
Le persone con lei, cambiano di volta in volta.
Di chi c'era o non c'era questa di volta, non ha ricordo.
Questo aereo, per non si sa quale motivo, non decolla mai.
Ma non sta lì fermo in attesa.
No.

Procede come fosse una qualsiasi utilitaria fregandosene del fatto che è ingombrante, che in tangenziale non ci può andare - che nemmeno i ciclisti ci possono andare ma ci vanno uguale, dio li benedica... - e La Perplessa passa ore a domandarsi:"come mai non decolla? Sarà successo qualcosa? Perché non vola? Si potranno avere dei salatini?"
E si imbarazza. 
Perché pensa che sia assurdo poter volare e procedere in modo così goffo e fastidioso per le strade.
In realtà è anche un po' spaventata perché spesso manca metà aereo e quasi sempre c'è il portellone aperto, oppure le strade si interrompono all'improvviso e lei si ritrova a sperare che trovando uno strapiombo il maledetto aereo prenda quota.
L'aereo non vola, né precipita.
Mai.

A volte è terrorizzante, altre imbarazzante sempre e comunque inconcludente.
Inutile dire che non serve il buon vecchio Sigmund per interpretare il sogno.
Fatto sta che  stamattina La Perplessa si è svegliata con questo senso di vuoto.
Si è domandata: ma se davvero finisse tutto domani, non per una qualunque profezia ma in generale, sarei soddisfatta?
No.
Chiaro che no.

Ci sono ancora così tante cose che deve fare ma ancora di più che vuole fare e c'è una bella differenza.
Quindi da due giorni pensa che sia ora di tornare alle vecchie abitudini e scrivere delle liste.
Non delle liste con obiettivi folli tipo cavalcare il drago della storia infinita, leggere quindici libri in un'ora, perdere dieci kg in una settimana ma obiettivi realizzabili, con soluzioni per poterli realizzare.
Come le persone normali. 

Ecco.
Un passo alla volta. 

A piedi, no in aereo.
Con scarpe comode e serenità.
Oggi ha iniziato la dieta, non si è mangiata le unghie. 
E' un inizio.
Altro che fine.
Tsè!
LaPerplessiniziante.


giovedì 30 agosto 2012

La Perplessa e Poppea.

Cara Poppea,
mi piacevi.
Il tuo nome, sarò di parte, ma di dava sicurezza.
Ma stanotte, ora che sei qui, ho cambiato idea.
Ridammi la frigida Beatrice che diceva "Vengo!Vengo!" e invece mentiva.Da buona femmina.
Perché stanotte, mi stai facendo sentire una bambina persa, mi stai facendo sentire sola e indifesa ed è una sensazione tremenda, orrenda.
Non mi piace.

Non la voglio.
Mi stai facendo odiare il fatto di vivere sola.

Mi stai facendo piangere e pensare che in fondo in fondo, mi piace l'idea di avere qualcuno accanto.
Qualcuno a cui telefonare per sapere come si fa a far tornare la luce qualora dovesse saltare e non tornare da sé. In via preventiva.
O qualcuno da svegliare perché mi abbracci e ridendo mi dica che è un temporale, nulla di più, che non devo aver paura.
Qualcuno che domattina mi sorrida e mi baci.
Un petto a cui appoggiarmi per dormire, un cuore accanto al mio.
Mi stai facendo sentire nostalgia e mancanza.
Mi stai facendo avvertire quel vuoto, quello che avverto meno quando corro da un impegno all'altro o quando sto china sui libri tutta la notte.
Sei solo un temporale, e te ne andrai.
Ma forse io, avrò paura ancora per un po'.
Non dei tuoni e dei lampi, perché quelli, domattina faranno meno effetto, nulla possono.
Ma che arrivi un'altra notte come questa.
Che dire cara Poppea?

Lasciami dormire un pochino, a queste cose non voglio pensare, non ora, non così.
In questa notte di luci, antifurti, buio, solitudine densa e tuoni .. troppo vicini al cuore.



giovedì 23 agosto 2012

La Perplessa e l'acidità anticiclonica.

Dopo mesi di assenza La Perplessa torna al blog e che fa?!
Scrive un post acido, antipatico, insopportabile, sgrezzo, lessicalmente e grammaticalmente osceno.
Sì perché caro Lucifero, Caronte, Giampiero, Marcello o come diavolo ti chiami.
S'è capito.
Sei il più fico degli anticicloni, o cosa diavolo sei, che abbiamo mai subito.
Ora però, cortesemente, vaiarompereicoglionidaun'altra parte.
E guai a te se mandi tuo fratello più piccolo sai?!
Che già ti vedo fare il bullo lassù.

La Perplessa è alla terza o forse quarta notte insonne e sì, inizia ad accusare il colpo.
Non che solitamente dorma otto sane ore, ma santoiddio, così è troppo anche per lei.
In queste notti ha passato in rassegna tutto ciò che la perplime ultimamente.
E due sono gli argomenti in cima alla top mille.
1) Gli stivali texani in pieno agosto.
2) Chi è in vacanza e feisbucca tutto ciò che fa.

E' vero che "De gustibus non disputandum est" ma a tutto c'è un limite.
Ora, io mi domando (sì, in prima persona); ci sono centoventisei gradi all'ombra, quando sali in macchina guidi in posizione imbecille per evitare di ustionarti la schiena, siamo ormai privi di impronte digitali perché il volante - a meno che tu non voglia finire dritta nella siepe del vicino- lo devi toccare in qualche modo.
Ci sono zanzare incattivite nere che ti pungono per dispetto, per sfogare l'isteria mica per nutrirsi.
La gente si tuffa nei tombini alla ricerca di ristoro e tu, sì, dico proprio a te, giri con gli stivali?!
Partendo dal presupposto che sono una delle cose più antiestetiche mai viste negli ultimi 40 anni, a pari forse, e ripeto forse, con le spalline e i mocassini viola, tralasciando l'estetica che il diritto alla soggettività sta mietendo vittime dall'Europa all'Asia, io vorrei essere una mosca per vedere cosa succede quando la sera rientri a casa.

Mi immagino la coinquilina di turno, la mamma o (ediononvogliasantocielocheorrore) il fidanzato obbligati a sfilarti quegli stivali dai piedi.
Perché non mi venire a raccontare che non ci sudi lì dentro eh?!
Che non hai i piedi gonfi come due angurie alla sera.
Non me lo dire sai?!
E una volta tolti?Una nube verdastra invade la casa, il gatto scappa verso la cassetta che sai com'è, non profuma di viole ma è pur sempre roba sua.
Ma non ce l'hai un po' di cuore?!Ma non ti dispiace per quella povera bestiola o per tua mamma che ancora agonizza sul tappeto ché il rinculo l'ha sdraiata lì dov'era?

E arriviamo al punto due.
Sarà che io non mi sono mossa dalla città.
Sarà che feisbucc lo apro spesso, sarà che ti pare ma: tu, che sei in vacanza e puoi goderti il mare, la montagna, la collina o quello che la busta paga ti ha concesso, ma perché?!
Perché passi la giornata su feisbucc?

Posso capire la capatina giornaliera, lo stato, il commento, la foto.
Ma non ogni sei secondi.
Ho visto persone registrarsi ad ogni passo, postare foto di tutto quello che hanno mangiato.
Che anche lì: se sei in Thailandia e stai mangiando un elefante arrosto o in salmì ha senso e anzi, magari ti ringrazio pure perché vedo qualcosa di nuovo e curioso.
Ma se sei in Liguria e stai mangiando una coppetta fiordilatte e puffo, perché?!Perché devi mettere la foto?!


Bon.
La Perplessa domani cambia nome al blog: L'acida insonne arrogante.
Suona bene!
LaPerplessacidainsonnearrogante



mercoledì 25 aprile 2012

La Perplessa e la teoria dei calzini


Ma i calzini spaiati, per tornare ad avere un senso oltre ad un'individualità, devono ritrovare per forza quello che era il compagno originario?
Quello predestinato?
Ma se si è perso, non lo si ritrova.
Se non spaiando un'altra coppia.E comunque sia, sarebbe un modello identico, ma non lo stesso, non l'originale.
E allora che fanno?
Aspettano?
Oppure: ne trovano uno diverso da loro in tutto e per tutto, ma simile per quegli aspetti essenziali a far sì che insieme si completino?
Che uno da fuori li guarda e pensa: ma che ci azzeccano quei due?!
Eppure, sorride.
E pensa che siano belli così. 
Che forse, valeva la pena che si spaiassero ed errassero per mesi, forse anni in cerca del calzino perfettamente imperfetto.


Ma un calzino, puo' essere felice anche se spaiato?
Sì.Ma un po' meno.
Si puo' essere meravigliosi individui e condurre meravigliose esistenze ma senza condivisione, un po' di magia, un po' di poesia e di felicità, si avverte che manca. 



La Perplessa si sente un calzino spaiato.
Da un po'.
Un meraviglioso calzino.
Unico.
Ma pur sempre spaiato.

Cammina domandosi che tipo di calzino è e a tratti intravede quale potrebbe essere il calzino perfettamente imperfetto per lei.
Sospira.
E riparte.Da questo cassetto.Da questo istante.Da questa sensazione.

martedì 3 aprile 2012

La Perplessa e il sonno dov'è?!?!

..Che quando hai la sveglia alle sei e alle tre vaghi per il letto in cerca del sonno, ecco, un po' ti girano.
Dopo tre ore a letto a fissare il soffitto, La Perplessa ha deciso di alzarsi e cercare di farsi venir sonno in qualche modo.
Leggere: fatto. 
Risultato, saltelli sui muri.
Scrivere: fatto.
Risultato, scrivi, scrivi, il sonno non viene ma i crampi alla mano, sì.
Ascolto musica: fatto.
Risultato, mp3 scarico.
Mangio: cosa?!
La Casina è ancora in modalità dieta, nonostante lunedì alla Perplessa sia stato donato un mese "libero ma contenuto".
Vabbè, ma ci sarà pur qualcosa che non siano zucchine o passata di pomodoro... sposta tutte le tisane e cosa compare?!
Cioccolata fondente.
No le barrette.
La cioccolata calda fondente.
Ok.
Chevelodicoafare?!
La Perplessa ha leccato anche i fornelli.
Il sonno non arriva.
E quindi, aggiornerà la lista degli obiettivi di Aprile.
Sorriderà e mal che vada domattina si presenterà con strati di calce e cemento armato a coprire le occhiaie.
Evaffanculoancheall'insonnia.
LaPerplessinsonne.

giovedì 29 marzo 2012

La Perplessa ringrazia ma non si inchina.

Oh!!
Con grande entusiasmo, cori da stadio e sorrisi larghi accogliamo la lieta novità del giorno.
Ora, considerato che: 
- La Perplessa ha un unico tabù, un'unica cosa di cui non parla, non dice, non esiste, non vuole sentire parlare, e sì, stiamo parlando di un ambiente della casa e delle sue funzionalità.
- La Perplessa non puo' stare a casa dal lavoro.
- Là dove lavora lei per raggiungere codesto "ambiente della casa" c'è da prendere la funivia, la metrò, due autobus diversi e scesi dai mezzi è bene indossare rollerblade per dimezzare i tempi.
- Nel weekend ha centosei impegni non rimandabili.

Insomma se si considera tutto ciò si giunge facilmente a due conclusioni:
- Si capisce qual è il problema sopraggiunto, senza bisogno di nominarlo.
- La Perplessa è lieta di tutto ciò.

Tutti insieme!!!!!!!!!!!
Umpf.
LaPerplessringraziante.

mercoledì 28 marzo 2012

La Perplessa e il grande Tsè!

La Perplessa due settimane fa, con un'amica che chiameremo L'Adolescente, si è concessa una micro, e aiutatela a dir micro, vacanza.
Lei era pronta ad affrontare i peggio ostacoli, giacché da ormai 28 anni (e tralasciamo il fatto che prima di scrivere 28 ha scritto 29 e poi ha contato con le dita..) convive con le leggi di Murphy, evidenza scientifica nella Perplessvita, al punto da esser soprannominata "Ragioniere", ma L'Adolescente, cucciola lei, ancora non aveva sperimentato.
La sera prima di partire, La Perplessa decide di prendersela con calma: mangia, risponde alle mail, aggiorna l'agenda, ascolta musica, cazzeggia pesantemente, decisa a fare la valigia verso le 22 per poi concedersi il meritato sonno in vista delle ore di guida.
Una telefonata.
L'Adolescente.
In lacrime.
I soldi accuratamente risparmiati per il viaggio si sono volatilizzati.
"Calma.Dignità e classe".
Dopo ore di ricerca, pianti e imprecazioni, i dannati soldi non compaiono.
Tra le pieghe del divano, sotto la credenza, nel borsellino sbiadito della nonna, nei cassetti della cucina.
La Famiglia Adolescente, raccimola un piccolo gruzzolo con cui far partire la figliol prodiga ormai gonfia di pianto.

Ok.
Si parte.
La Perplessa presa da attacco di panico improvviso per la scarsa preparazione con cui si sta approcciando al viaggio, decide allora di correre al bancomat.
"Così, per controllare eh.. i soldi ce li ho.Ci mancherebbe.Risparmio su tutto porcamiseria".
Ma il conto è così nudo da far invidia a Belen ed alla sua farfalla (quella tatuata eh..).
Checosadiavoloèsuccessonelmentre?!
La Perplessa sfoglia mentalmente e fisicamente le liste delle uscite e un lampo la colpisce in piena fronte: il mese precedente, lo stipendio invece di essere versato sul conto si è volatilizzato per spese folli e superflue quali: affitto, bollette gas, luce, internet, controllo caldaia, cibo.
"Calma. Dignità e classe".
Si parte comunque.

Con una valigia che sembra contenere pietre e incudini, La Perplessa, sbatte la porta di casa.
"Me lo merito.Non un weekend libero negli ultimi sei mesi.Sia mai.Io parto.Disorganizzata, senza liste né programmi.All'avventura.Ah!E che non si dica mai più che sono una precisina sai?!" blatera davanti alla porta di casa.

Poi rientra quelle sei settecento volte per controllare che tutte le prese siano staccate, il gas chiuso, la spazzatura buttata, i gelsomini potati, i pavimenti lucidati, la cera passata.
L'Adolescente entusiata saltella per la stanza dell'albergo incitando La Perplessa a muoversi ché c'è poco tempo e tante cose da vedere.
Domanda saltellando a che ora passano gli ultimi autobus.
"A mezzanotte!Ma eventualmente potete tornare a piedi.Son pochi Km!"
L'Adolescente si trasforma in un Tippete felice.
La Perplessa inorridisce ma maschera e sorride.
Ma arranca visibilmente.
Ore di guida, mesi di stanchezza arretrata è la perfetta comparsa di Resident Evil.
Alle 21.00 finge di essere sveglia.
Poi cala la maschera e vaga per la città alla ricerca di un anti infiammatorio che le impedisca di sentire i dolori alla sciatica che da ore la tira verso il basso.
La speranza è di trovare anche una casa di riposo dalla quale sottrarre un girello.
Fortunatamente anche L'Adolescente piomba in uno stato catatonico.
Via.
Si torna in albergo a dormire.
Sollievo!
Il giorno dopo l'evento felice.
La Perplessa ha FINALMENTE la possibilità di conoscere una persona assai speciale.
Un'amica sempre presente.
Ebbene, suona strano dire "conoscere un'amica" ma la persona in questione (http://migiranogliormoni.blogspot.com/)  è una fanciulla che ha rapito e conquistato sin da subito La Perplessa.
Una mail oggi, una domani.. e non si sa come.. è nata un'amicizia SPLENDIDA!
Che dura da tempo e durerà nel tempo.

Le affinità, il piacersi a pelle, l'istinto.. che vi pare.
Giornata splendida, Perplessa un po' sottotono e qui lo dice, qui lo nega, commossa e piangente al momento dell'abbraccio finale.
Sigh. Sob.
La serata, ovviamente, ha riservato altre sorprese amare, ma va lì va là, vuoi mettere?!
Due giorni via dagli impegni, l'incontro con una persona speciale, L'Adolescente saltellante ché lei non l'aveva mai vista quella città lì; il bilancio è positivo.
Perché La Perplessa, nonostante il periodo (passatemi la finezza) decisamente stronzo, nonostante le previsioni del buon PaoloFox e la stanchezza postuma e preventiva, è sempre una Perplessa sorridente.
Ci va una certa classe a prender bastonate senza perdere sorriso, calma, dignità, pazienza, ottimismo, solarità, umiltà e senza mangiarsi le unghie.
E La Perplessa, quella classe lì, ce l'ha.
Ah se ce l'ha!
Efanculoalleavversitàgraviemenogravitsé.
LaPerplesstséettante.

martedì 28 febbraio 2012

La Perplessa ha di che riflettere.

"C'è di che riflettere".
Le briciole, lasciamole agli uccellini, noi siamo Lupe, Leonesse, puntiamo un po' più in alto.
In ogni campo.
Perché c'è qualcosa di ancestrale che ci dice di non esagerare con le nostre ambizioni, di accontentarci, di scegliere o una cosa o l'altra.
L'amore o il sesso.
Il quieto vivere o la realizzazione piena.
La carriera professionale o la famiglia.
E via così, per ore.
Ma non siamo nate per accontentarci.
E attenzione, non sto facendo un discorso filofemminista, che a mio parere, il femminismo è già di per sé un'ammissione di bisogno di veder riconosciuti diritti che in quanto tali, sono già nostri.
Dico soltanto che alle volte manca solo qualcosa e la società, l'uomo di turno, la famiglia, il capo, diventano l'alibi perfetto per concederci di non rischiare.
Io non mi accontento.
Io non mi nascondo.
Se quello che ho deciso non arriva, la responsabilità è mia.
Ed essendo io la causa, sarò anche l'effetto.
Impossibile è una parola.Un concetto.
Nulla di più.
Se ciò che hai non ti sta bene, cambia.
Se ciò che ricevi non è ciò che vuoi, cambia.
Cosa?
Te.
E qui concludo.
Solo perché ho sonno.

Riprenderò.
Perché su tutto ciò, c'è di che riflettere porcamiseria!!!
LaPerplessachenoncistaennochenoncista!

giovedì 16 febbraio 2012

La Perplessa..perplessa.

Ah bè, fiu!!
Meno male và!
Belen ce le aveva le mutande!!!!
Ora sì posso andare a letto serena.

Ma possibile che funzionino così bene le "armi di distrazione di massa"?!

C'è di che perplimersi.
E io, per coerenza, mi perplimo!
LaPerplessacidaeperplessa.

sabato 4 febbraio 2012

La Perplessa e la dieta.A breve.Ma non ancora.

Qualche giorno fa, e chi ha una pagina facebook ben lo sa, ha iniziato a nevicare.
La Perplessa si trovava in quel momento, alla Magione, il suo luogo di lavoro.
Naso incollato ai vetri monitorava costantemente la quantità dei fiocchi che si depositavano a terra, semplicemente perché è una cagna se si tratta di guidare in condizioni atmosferiche che prevedono ghiaccio e neve.
Le sudano le mani, frena anche da ferma solo perché sa che non deve frenare.
Decide quindi di farsi venire a prendere.Qualche anima pia guiderà la sua macchina.
E già che ci siamo, accompagnami anche al supermercato così che io possa poi andare in lieto letargo.
Ebbene.
In vista dell'inizio della dieta, previsto per lunedì 6 febbraio, La Perplessa riempie il cestello di tutte le più immonde schifezze e prelibatezze, di quelle che le mangi e PAM, in automatico ti riempi di brufoli.
Obiettivo successivo: ingurgitare tutto, confezioni comprese, così da non aver tentazioni da lunedì.
Obiettivo raggiunto.
Bottiglia di Martini bianco assorbito grazie a comoda flebo.
Ogni mattina colazione con caffè-latte addolcito da sei/sette cucchiaini di zucchero, bianco per l'occasione e brioches alla crema (mai comprate prima d'ora).
Cioccolato con nocciole ingurgitato con imbuto.
Pasta a badilate.
Nero d'avola a fiumi.
Mille volte giapponese.



Ora La Perplessa è Vanna Marchi.Con i brufoli.
Ma la Casina è in regola.
Vuota.Ma in regola.
E la dieta è oggi giunta tramite mail.
Bene.
A noi due.Tre..per l'occasione.Il sacrificio alimentare della settimana non permette alla Perplessa di sentirsi una sola persona.
Nel mentre: nevica, si studia, si ride, si piange, ci si domanda "ce la farò?!" e non ci si risponde ché sì, certo che ce la si farà.
Nulla di nuovo.
Tutto uguale, tutto diverso.
Tipo le unghie.
La Perplessa ha le unghie.Ce l'ha fatta.Ancora.Vediamo quanto dura!
LaPerplessquasidietizzata.

giovedì 26 gennaio 2012

La Perplessa e la quotidianità.

Agenda perennemente in mano, in continua fase di aggiornamento.
Nell'altra mano, il telefono, perennemente squillante.
Ci si aspetterebbe di veder apparire un'affascinante Donna manager in tailleur e decoltè, una 24 ore di pelle contenente l'ultimo modello Mac.
E invece..
Eccola avanzare.
Pneumatici da neve montati.
Sulla faccia però.
Con la viva speranza di non doverli tenere fino ad aprile.

Occhi piccoli, stretti a fessura e colorito giallo-verdastro o grigio-giallognolo a seconda della temperatura.
Potrebbe preparare gnocchi di riso in salsa di soia o comprare un bar.
Pancia che precede.
Prima arriva lei, poi giunge trascinandosi, arrancando poco elegantemente un corpo sfatto, nascosto sotto a svariati strati di vestiti ,che non sa da voi, ma qui tra neve chimica, ghiaccio, nebbia, fino a pochi giorni fa,pareva d'essere a Narnia.
Speriamo non compaia Omar Sharif.
O perlomeno, che non parli.

Ecco.
Quella betoniera cromaticamente malassortita, è La Perplessa.
Gonfia di impegni e di ritenzione idrica.
Frigorifero vuoto.
Per tre sere di fila fagioli in scatola e tonno al naturale.
A breve diventerà Bud Spencer.
E anche qui, speriamo che non arrivi Terence Hill vestito da prete.



Dopo un inizio d'anno costellato di litigi furibondi, ospedali, vizi e stravizi, si ritrova ora alle prese con la quotidianità.
Tra cui: dare due esami preparandoli in tempi rapidissimi.
Nulla di nuovo.
Non fosse che uno di questi prevede lo studio di un libro che correla l'attaccamente madre-figlio ai legami d'attacamento che si vivranno poi in relazioni adulti.

Pronti via ecco le variabili essenziali per poter definire "storia d'amore" una relazione.
E pronti via ecco che La Perplessa si ritrova a rovesciar badilate di cioccolata calda sulle pagine irritando la parte perfezionista e bacchettona di sé e provando tenerezza per quella Bridgettiana.
La Perplessa rabbrividisce nel leggere che quello che definiamo "amore" non è altro che una spinta adattiva tesa alla riproduzione, che siamo tutti dei beceri egocentrici che hanno come fine ultimo avere mille e più piccoli cloni sparsi per il mondo, che nella ricerca del partner incosciamente diventiamo delle Mara Maionchi e dei Morgan (chissà com'è che gli uomini ne escon sempre meglio..) che selezionano accuratamente il soggetto che al meglio potrà rendere la nostra opera d'arte una vera opera d'arte e non un manufatto made in china. 
E la cosa peggiore è che gli uomini, una volta che noi avremo svolto il nostro compito tra urla prima di piacere (o recitando una parte che dovrebbe minimo farci entrare di diritto alle candidature all'oscar..) poi di dolore, man mano che noi ci incartapecoriremo e le nostre tette subiranno le leggi della gravità, si sentiranno attratti dalle donne più giovani e belle, per una inconscia attrazione costante verso la meglio candidata alla procreazione.
Mbé!
Sono pure giustificati.


LaPerplessbetonierzitellante.